Dubbiosi, circa il fatto che Seven darà subito un forte impulso alle vendite di personal computer, lo sono gli stessi executive di Microsoft. Seppur entusiasti del nuovo sistema operativo, a Redmond si dimostrano abbastanza cauti nel valutare gli impatti di mercato di Seven: Bill Veghte, uno dei senior Vice President del gigante del software, ha di recente dichiarato ai magazine hi-tech americani come "è la storia a dirci che generalmente la reazione al momento del lancio di una nuova release di Windows è modesta" e come nelle settimane successive il d-day del 22 ottobre si vedranno risultati "un po' migliori rispetto al solito, ma non particolarmente significativi". Quanto è tattica e quanto sincera questa affermazione? Difficile a dirsi ma il mettere le mani avanti è sicuramente una strategia che paga sempre o quasi. L'obiettivo di Microsoft è quello di vendere il più possibile e su questo ci sono pochi dubbi; per Windows 7 le aspettative sono importanti ma almeno per qualche tempo ancora la priorità è quella di piazzare licenze dell'attuale Windows sfruttando programmi di promozione ad hoc, a cominciare da quello che prevede la possibilità di migrare a Seven gratuitamente o quasi comprando fino al 31 gennaio 2010 un nuovo computer equipaggiato con Vista. Di mezzo c'è la stagione natalizia ed è scontato che l'intera industria del computing confidi in un balzo in avanti corposo della domanda di computer. Non tutti però saranno di questo avviso e allora la cosa più importante da sapere per gli utenti consumer e i piccoli uffici è che in Europa, dove verrà venduto senza browser Internet preinstallato, Windows 7 Home Premium Edition costerà a scaffale 119.99 euro in promozione fino al 31 dicembre 2009, una decisione presa da Microsoft lo scorso giugno per bilanciare il fatto che dal 22 ottobre in avanti nei negozi dell'area Ue non verrà più venduto l'upgrade da Vista alla stessa versione di Seven.
Quanto alle previsioni che danno gli acquisti di Seven nelle aziende rimandati alla seconda metà del 2010 in avanti, lo stesso Veghte concorda sul fatto che solo la ripresa dell'economia globale creerà le condizioni per una ri-partenza significativa degli investimenti It e sui prodotti hardware in particolare. Non si sbottonano, invece, i vertici di Redmond in merito al fatto se Windows 7 aiuterà Microsoft a migliorare il prezzo medio delle licenze di Windows, condizionato in negativo negli ultimi 18-24 mesi dalla crescita esponenziale della domanda di netbook (su cui gira la versione Home di Xp, una delle meno costose in assoluto della famiglia Windows). Proprio i pc bonsai e i notebook, su cui Windows 7 sta già facendo capolino, potrebbero però regalare gradite sorprese in termini di vendite tanto a Microsoft quanto ai produttori di computer e di componenti: la nuova accoppiata Wintel in chiave portatile – Seven da una parte e processori Atom, Core i 7 o Culv dall'altra – promette prestazioni al top tanto più i nuovi computer Windows saranno dotati dei chipset grafici Nvidia di ultima generazione.
